La preghiera per
gli Ebrei in uso nella forma straordinaria della liturgia di Venerdì Santo
continua ad essere sorgente di commenti e malintesi, per cui la Federazione
Internazionale UNA VOCE intende rispondere come segue:
DICHIARAZIONE DEL
PRESIDENTE DE LA FIUV,
Mr. FELIPE ALANÍS SUÁREZ
È stata per
evitare dei malintesi riguardo la preghiera per gli Ebrei di Venerdì Santo la
ragione per cui Papa Benedetto XVI compose nel 2008 l’attuale versione per il
Messale di 1962, la quale è chiaramente fondata su ciò che è essenziale nel
Cristianesimo, cioè: l’accettazione di Cristo come Salvatore di tutto il mondo
ed il desiderio che tutte le persone si salvino. Gli Ebrei sono menzionati per
il loro particolare ruolo nella Storia della Salvezza e per la speciale premura
che dobbiamo avere verso i nostri “fratelli maggiori” (come li chiamò il Papa
San Giovanni Paolo II). La preghiera si augura l’incorporazione della stirpe
ebrea (alla quale appartennero Gesù Cristo ed i suoi primi discepoli) al
disegno di salvezza operato sulla Croce dal Verbo incarnato, tramite la sua
riconciliazione che, secondo l’insegnamento di San Paolo, sarà compiuta solo alla
fine dei tempi.
La FIUV è
convinta che qualsiasi malinteso riguardo la preghiera di Venerdì Santo per gli
Ebrei va chiarito nel contesto del Magistero della Chiesa senza dissimulare i
tesori della nostra Fede.
Noi, fedeli attaccati alla forma straordinaria del Rito Romano, ammettiamo
che chiedere al Signore la grazia di condividere con tutti i nostril fratelli
la gioia della salvezza in Gesù Cristo è un atto di umilità e amore
disinteressato e un’opera spirituale di misericordia.
La FIUV rifiuta energicamente
ogni l’odio e l’ostilità verso il popolo Ebreo e ogni forma di ingiusta
discriminazione.
Ulteriori
osservazioni
Anche se nella
peghiera per gli Ebrei nel Novus Ordo non si menziona esplicitamente il
riconoscimento di Cristo come Salvatore dagli Ebrei, altre preghiere della
liturgia nella forma ordinaria lo fanno. I Vespri
nella Liturgia delle Ore della Domenica di Pasqua contiene la petizione perchè
“Il popolo ebraico riconosca in te il Messia atteso e sperato”; i Lodi del 31 dicembre
include l’intercessione: “Cristo,
Uomo-Dio, Signore e figlio di Davide, che hai dato compimento alle parole dei
profeti, fa' che il popolo d'Israele riconosca in te il Messia e Salvatore”.
Nelle loro
preghiere quotidiane, gli Ebrei pregano per la conversion di ·tutti gli empi
della Terra”. Il Rabbino Jacob Neusner, nel rispondere alle critiche rivolte
alla preghiera per gli Ebrei del 2008, mette in rilievo il parallelo con la
preghiera Ebrea per la conversione di “tutti gli empi della Terra”. Il Rabbino Jacob
Neusner, nel rispondere alle critiche rivolte alla preghiera per gli Ebrei del
2008, la mette in parallelo con la preghiera Ebrea e osserva “La preghiera
cattolica manifesta lo stesso spirito altruista che caratterizza la fede del
giudaismo”. (Die Tagespost,23 Feb
2008)[i]
Il cardinale Walter
Kasper ha difeso la preghiera del 2008, spiegando che la speranza che gli Ebrei
accettino Cristo –che sarà compiuta soltanto da Dio e non da un mirato
proselitismo, e scatologicamente (cioè alla fine della Storia), altro non è che
una necessaria conseguenza della fede cristiana.
“Un dialogo sincero tra ebrei e cristiani, infatti, è possibile solo, da un
lato, sulla base della comunanza nella fede nell'unico Dio, Creatore del cielo
e della terra, e nelle promesse fatte ad Abramo e ai Padri, e, dall'altro,
nella consapevolezza e nel rispetto della differenza fondamentale che consiste
nella fede in Gesù quale Cristo e Redentore di tutti gli uomini. ” (L'Osservatore Romano 10th April
2008)[ii]
CONTESTO
La preghiera per
gli Ebrei usata oggi nella forma straordinaria è stata composta da Papa
Benedetto XVI nel 2008, come risposta alle inquietudini riguardo la
formulazione della precedente preghiera e dice così:
“Preghiamo per
gli Ebrei. Il Signore Dio nostro illumini i loro cuori perché riconoscano che
Gesù Cristo è il salvatore di tutti gli uomini”.
Essa è recitata
in latino una volta all’anno nel piccolo numero di chiese in tutto il mondo
dove il Venerdì Santo viene celebrato nella forma straordinaria. Fa parte di una
serie di preghiere solenni per diverse categorie di persone, sia dentro sia
fuori dalla Chiesa, le ultime dedicate agli eretici ed i pagani. In ognuno
dei casi il celebrante chiede Iddio delle grazie per loro. each case the
celebrant prays for God’s graces for them. Questo schema è
ripreso nel Messale riformato del 1970 (Novus Ordo), anche se la formulazione
delle preghiere è differente.[1][iii]
La preghiera è
fondata sulla Scrittura, notevolmente San Paolo. L’immagine del “lume”
penetrando i cuori degli Ebrei è tirata da 2 Cor 4: 3-6; San Paolo parla
dell’eventuale conversione degli Ebrei in Rom 11: 25-26. Rom 11: 29 dice dell’Alleanza Ebraica che Dio “mai revoca le sue promesse”,
versetto citato dal decreto Nostra aetate del Vaticano II e dal Papa San Giovanni
Paolo II, come la base per un affetto particolare e rispetto che I cristiani
devono al popolo Ebreo.[iv]
[i] Il testo
integro dell’articolo può consultarsi in italiano seguendo questo vincolo:
[ii] Il testo
integro dell’articolo può consultarsi in italiano seguendo questo vincolo:
[iii] Le diverse
version della preghiera di Venerdì Santo per gli Ebrei si può trovare sulla Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Oremus_et_pro_perfidis_Judaeis
[iv] Romani 11: 29: “perché i doni e
la chiamata di Dio sono irrevocabili!”. Citato da Nostra aetate 4, e dal Papa
San Giovanni Paolo II nell’allocuzione rivolta alla communità ebrea di Berlino,
a Magonza il 17 Novembre 1980.
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